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Trionfo della morte

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Affresco di fama mondiale, un pezzo unico dalla storia complessa e affascinate, questo affresco è conservato nel museo di Palazzo Abatellis, nel quartiere della Kalsa. Una di quelle opere destinate a non farsi dimenticare facilmente, in virtù delle dimensioni e della forza del tema raffigurato: il trionfo della morte sulla vanità e sulla superbia del mondo.

Difficile non rimanere effettivamente scossi di fronte a questa opera, che pur essendo stata composta alla metà del 1400 è capace ancora oggi di conservare una carica emozionale fortissima. Poche opere nella storia delle arti figurative riescono a rappresentare con tale capacità evocativa un tema così impegnativo e difficile. Il Trionfo della morte è una straordinaria rappresentazione della condizione umana, un' opera eterna nella sua tragica complessità.

La morte, in sella al suo cavallo scheletrito, irrompe in un giardino incantanto e si pone al centro della scena lanciando frecce mortali in ogni direzione, che colpiscono i componenti di tutte le fasce sociali, uccidendo re, papi, imperatori e potenti, ma ignorando quella povera gente che invoca per porre fine alle proprie sofferenze terrene. Nonostante la complessità della scena raffigurata e la grandezza delle dimensioni, il misterioso autore (negli anni si sono tentate  varie attribuzioni, ma  per ora l'opera resta anonima, attribuita ad un generico Maestro del Trionfo della morte), riesce a plasmare un'opera di una  forza evocativa straordinaria, destinata colpire nel profondo lo spettatore del 500 come quello di oggi, come solo la grande arte riesce a fare.

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